Come è cambiata la Terra negli ultimi 100 anni e qual è il futuro davanti a noi? Nel film documentario A Life on Planet Earth distribuito da Netflix, l’esploratore britannico David Attenborough ripercorre i drastici cambiamenti ambientali avvenuti dalla sua nascita fino ad oggi.
David Attenborough

David Attenborough. Credit: Netflix. 

1. La straordinaria stabilità dell’Olocene

Al momento della sua nascita, nel 1926, David Attenborough si trovava nell’Olocene, la calda era interglaciale iniziata 11.650 anni fa.
La straordinaria stabilità climatica dell’era dell’Olocene ha permesso l’evoluzione di milioni di specie . Un’esplosione di biodiversità che ha rafforzato la biosfera in un circolo virtuoso:
•      Il fitoplancton e le foreste utilizzavano l’energia solare per produrre ossigeno e intrappolare l’anidride carbonica, stabilizzando così l’atmosfera;
•      Mandrie di erbivori mantenevano fertili le praterie;
•      Le barriere coralline e le mangrovie hanno contribuito alla straordinaria biodiversità del mondo marino;
•      Il ghiaccio polare, riflettendo i raggi del sole, ha evitato il riscaldamento globale.

Coral reef

Biodiversità nella barriera corallina.

La nostra specie - Homo sapiens – si è evoluta nella perfetta armonia dell’Olocene.
Grazie alla puntuale periodicità delle stagioni dell’Olocene i nostri antenati hanno potuto programmare le attività agricole e zootecniche, primo passo per lo sviluppo socio-economico della nostra civiltà.

2. Incontrollato progresso della civiltà umana – da Olocene ad Antropocene

Gli umani hanno sempre avuto l’istinto di flettere la Natura a proprio vantaggio.
Tuttavia, lo sviluppo tecnologico e industriale degli ultimi 100 anni ha accelerato notevolmente la crescita demografica e lo sfruttamento delle risorse terrestri, rompendo così gli equilibri millenari dell’Olocene:

  • La popolazione umana è cresciuta drammaticamente, da 2,3 miliardi di abitanti nel 1937 a 7,8 miliardi di oggi – un trend che è ancora in crescita;
  • Siamo diventati la specie animale più diffusa e dominante sulla Terra;
  • Abbiamo drasticamente impoverito la biodiversità delle specie: la copertura di natura selvaggia del globo è scesa dal 66% nel 1937 al 35% nel 2020 .

Per questi motivi, diversi geologi identificano il presente come una nuova era geologica denominata Antropocene: l’era in cui il destino della biosfera è totalmente nelle mani dell’Homo sapiens. 

meredith music festival 2010

Deforestazione nella giungla amazzonica per scopi industriali o agricoli.
Crediti: www.grida.no/resources/3127

3. Il futuro davanti a noi

Secondo le stime citate da David Attenborough nel suo film documentario:

  1. Se non otterremo una riduzione del 60% delle emissioni di CO 2  entro il 2030 il riscaldamento globale causerà lo scioglimento dei ghiacci nell’Artico nei mesi estivi;
  2. Entro il 2040 lo scioglimento del permafrost rilascerà gas serra tossici accelerando l’ aumento della temperatura atmosferica di 2°C all’anno ;
  3. Entro il 2050 le barriere coralline scompariranno , il 90% della vita marina commerciale sarà estinta e la quantità di plastica negli oceani diventerà più della biomassa;
  4. Entro il 2080 la maggior parte della Terra non sarà più produttiva a causa dell’esaurimento delle risorse;
  5. Entro il 2100 potremmo affrontare migrazioni di massa poiché con un incremento di +4°C diverse aree del nostro pianeta diventeranno inabitabili. 

Tutto ciò può rappresentare il preludio di una nuova estinzione di massa – la sesta nella storia della Terra e la prima non dovuta ad eventi naturali, ma al comportamento della nostra specie.

Rappresentazione metaforica del rischio di estinzione di massa a causa della continua perdita di biodiversità.

4. Come preservare la biodiversità?

Nonostante siano estinte circa 30.000 specie di vertebrati negli ultimi 100 anni, siamo ancora in tempo per invertire la traiettoria.
L’essenziale è agire efficacemente su più fronti. Eccone alcuni:

  • Imparare a sfruttare solo le energie rinnovabili , dimenticando tutte le altre;
  • Adottare pratiche di pesca sostenibili e vietare la pesca in diverse aree strategiche per consentire il ripopolamento della vita marina;
  • Limitare/eliminare il consumo di carne poiché l’agricoltura intensiva richiede risorse estese e significative emissioni di gas serra;
  • Fermare immediatamente le attività umane che causano la deforestazione e promuovere invece la riforestazione. Se reintrodotte in maniera massiccia, le piante potrebbero essere in grado di assorbire in pochi decenni l’eccesso di CO2 generato negli ultimi 100 anni.

Questi e altri sforzi richiedono una cooperazione mondiale per essere efficaci .
La buona notizia è che al giorno d’oggi sono disponibili molte tecnologie per trasformare queste intenzioni in realtà.

Elisa Bertesago – curatrice sostenibilità ambientale @ Nabu Creative Studio

Riferimenti: 

  1. David Attenborough: Una vita sul nostro pianeta.Netflix; Film Silverback, 2020
  2. Il pianeta umano: come abbiamo creato l’antropocene, Pelican, 2018 
  3. https://sdgs.un.org/goals